Esposizione solare e Vitamina D

Esposizione solare e vitamina D

Tra i benefici apportati dai raggi solari (perché ne apportano, non sono solo i responsabili dell’invecchiamento cutaneo!) c’è la produzione di vitamina D da parte del nostro organismo. La sintesi di questo prezioso nutriente viene infatti attivata a partire dalla pelle, per azione della luce ultravioletta.

La vitamina D svolge un ruolo essenziale per la salute dell’apparato scheletrico perché serve ad assorbire il calcio, un elemento essenziale per le ossa. La vitamina D ha infatti un ruolo essenziale nel metabolismo del calcio e del fosfato per cui migliora la densità minerale del tessuto osseo. Essa aiuta pertanto a prevenire le fratture negli anziani ed i problemi di osteoporosi nelle donne in menopausa. Essa è anche ovviamente essenziale per la crescita, perché contribuisce a sostenere il corretto sviluppo osseo e muscolare dei bambini. Per lo stesso motivo è un nutriente essenziale anche in gravidanza e in allattamento.

Negli ultimi anni si sono studiate le proprietà della vitamina D anche al di fuori del sistema scheletrico. Si sono riscontrate proprietà immuno-stimolanti e anti-proliferative: la vitamina D è quindi utile sia per contrastare i malanni di stagione e sia nelle malattie infiammatorie croniche. Una carenza di vitamina D è stata associata anche a malattie della pelle come psoriasi, vitiligine, dermatite atopica, melanoma e tumori epiteliali della cute.

Essendo sintetizzata proprio a livello della cute, l’interazione tra vitamina D e tessuto cutaneo è stata ampiamente indagata. Grazie alle sue proprietà immuno-stimolanti e anti-proliferative la vitamina D riesce a potenziare le difese della pelle rafforzando la “barriera” costituita dalla cute nei confronti degli agenti esterni. D’altra parte essa contribuisce a controllare l’infiammazione: aiuta, ad esempio, a prevenire la comparsa di eritemi o comunque ne facilita la guarigione.

Una carenza di vitamina D potrebbe essere molto comune nei paesi del Nord Europa, nei quali l’esposizione solare è molto bassa. In realtà questo non accade, ma perché negli ultimi anni molti cibi, tra i quali ad esempio il latte ed i derivati, vengono addizionati di vitamina D proprio per sopperire alla carenza di luce solare.

Nei paesi mediterranei invece, nonostante la luce solare sia sufficiente si riscontra sempre più di frequente una carenza di vitamina D, tanto da dover ricorrere spesso all’utilizzo di integratori, in particolare nei casi nei quali si necessita di un aumentato fabbisogno (es. anziani, menopausa, ecc.).

La vitamina D è contenuta anche in alcuni cibi quali l’olio di fegato di merluzzo, il salmone, il tonno, lo sgombro e le sardine. Tuttavia, la quantità assunta con l’alimentazione contribuisce solo per 20% al fabbisogno di vitamina D, perché la restante parte viene sintetizzata dalla pelle a partire dalla luce solare.

Sappiamo però, d’altra parte, che il sole invecchia la pelle: come fare quindi a prendersi i benefici ed evitare i danni?

Vitamina D: conosciamola meglio

La vitamina D è una vitamina di tipo liposolubile, il che vuol dire che si trova principalmente nei cibi grassi. L’olio di fegato di merluzzo ne contiene in abbondanza, ma non è proprio un cibo tipico della nostra alimentazione! Essa è contenuta anche nei pesci grassi (salmone, sgombro, sardine, ecc.), nei latticini e nel latte, nel tuorlo d’uovo. Tuttavia, come abbiamo visto precedentemente, la parte che possiamo assumere con l’alimentazione è molto ridotta rispetto a quella sintetizzata dalla pelle con il sole.

La vitamina D si presenta infatti sotto due forme: l’ergocalciferolo, che viene assunto con il cibo, e il colecalciferolo, che viene sintetizzato dal nostro organismo. Una volta assunta o prodotta viene poi accumulata nel fegato e rilasciata a piccole dosi quando il nostro organismo ne ha la necessità. 

Il fabbisogno medio è di circa 400 unità al giorno. In situazioni di deficit o aumentata necessità per mantenerne i valori nella norma possono però essere necessari anche quantitativi maggiori.

Sui livelli di vitamina D possono poi influire negativamente anche alcool, fumo, utilizzo di stupefacenti ed alcuni farmaci, che tendono a “disperderla” predisponendo l’organismo ad una carenza della stessa.

Vitamina D, pelle e sole: come combinarle correttamente

Affinché la pelle produca vitamina D bisogna esporsi al sole per almeno 15-20 minuti, preferibilmente senza protezione o con una protezione molto bassa. Ma come? E tutti quei discorsi sull’importanza di applicare una protezione alta per proteggere la pelle?

Non stiamo ovviamente dicendo che la pelle deve scottarsi. La giusta dose di vitamina D giornaliera viene prodotta con la metà del tempo necessario al primo arrossamento. Non dobbiamo dimenticare l’importanza di una esposizione solare attenta e consapevole.

La radiazioni UVA e UVB causano infatti l’invecchiamento cutaneo, per quel fenomeno noto come fotoaging. Nell’organismo aumenta la produzione dei radicali liberi, e questi attivano la ialuronidasi, un enzima che degrada l’acido ialuronico.

L’acido ialuronico è un disaccaride che si lega a moltissime molecole di acqua, idratando il tessuto cutaneo in profondità e garantendone elasticità e compattezza. Una carenza di acido ialuronico favorisce la formazione delle rughe e rende la pelle più secca

Le rughe da fotoaging sono le cosiddette “attiniche” o da tramatura cutanea: la pelle appare come sgualcita, simile a una pergamena. La carenza di acido ialuronico causa perdita di volumi e lassità cutanea, con la pelle che tende a cadere verso il basso. Questo porta anche ad una perdita della definizione dell’ovale del volto.

Idrossiapatite di calcio per il ringiovanimento del volto

Una della molecole più promettenti ed innovative in medicina estetica per il ringiovanimento cutaneo è l’idrossiapatite di calcio. Formulata sotto forma di microsfere, essa fornisce uno stimolo meccanico ai fibroblasti del derma per produrre nuovo collagene.

Il collagene insieme all’elastina forma una rete solida e stabile a sostegno dell’epidermide. In questa rete si insinua poi una matrice gelatinosa formata da acido ialuronico e acqua, che contribuisce a mantenere idratazione, volume ed elasticità della pelle.

Il trattamento con idrossiapatite di calcio è di tipo iniettivo e quindi mini invasivo. I risultati sono visibili da subito e migliorano con il tempo, mano a mano che l’organismo produce nuovo collagene. 

Quello che si ottiene è un ringiovanimento naturale: la pelle appare più idratata e compatta, l’ovale del volto meglio definito.