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Lifting e contouring nei pazienti giovani

 

Con il contributo del Dr. Attilio Buccomino

La medicina estetica ha come unico obiettivo quello di ringiovanire il volto, o di correggere un difetto? Beh, no. Le tecniche moderne di lifting non chirurgico possono fare molto di più. Attraverso di esse si può agire sul viso a 360 gradi e armonizzare le linee ed i volumi. La medicina estetica, oggi, non è rivolta solo a pazienti adulte, e infatti anche le ragazze più giovani si stanno avvicinando sempre di più a questo mondo. Continua a leggere

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Zigomi alti e pelle rigenerata con l’idrossiapatite di calcio

 

Con il contributo del Dr. Giulio Maria Maggi

Quando di preciso siamo invecchiati? Ce lo saremo chiesti tutti, almeno una volta al mattino davanti allo specchio. Al mattino, sì, perché la sera diamo la colpa alla stanchezza, e invece al mattino c’è quella bellissima luce che, inesorabilmente, mette in evidenza tutti gli inestetismi: le rughe d’espressione, la secchezza del tessuto e perdita di tonicità che sembra trascinare tutto verso il basso. Continua a leggere

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Il lifting liquido: cos’è?

 

Con il contributo del Dr. Pier Paolo Rovatti

Il lifting liquido è una procedura di medicina estetica mini invasiva, per cui molto diversa sotto questo punto di vista da un lifting tradizionale. I risultati possono essere sovrapponibili, ma questo dipende molto dalla situazione della pelle di partenza. Continua a leggere

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Idrossiapatite di calcio per un ringiovanimento dai risultati naturali

Con il contributo del Dr. Gianluca Russo

Cosa succede alla nostra pelle con gli anni che passano? I segni dell’invecchiamento cutaneo purtroppo li conosciamo bene: sono principalmente rughe, insieme a perdita di elasticità e compattezza della pelle, che portano il tessuto ad essere più lasso e cedere verso il basso a causa della forza di gravità. Continua a leggere

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Invecchiamento delle mani: trattamento con idrossiapatite di calcio

Con il contributo della Dr.ssa Maria Cristina D’Aloiso

Le rughe del viso sono le prime che vediamo, quando ci guardiamo allo specchio in modo più attento per valutare se effettivamente gli anni che passano stanno lasciando qualche segno. Al viso dedichiamo le migliori cure ed i migliori trattamenti: pulizia, creme antirughe, contorno occhi, sieri, ecc. Abbiamo tutte l’armadietto del bagno pieno di prodotti che ci hanno consigliato qua e là, ma che a volte ci dimentichiamo persino di avere. Continua a leggere

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Filler: i dubbi principali sul trattamento

 

Con il contributo del Dr. Alessio Dini

I filler sono i trattamenti più richiesti in medicina estetica, rimangono però ancora molti timori e dubbi legati ad essi. I filler possono essere richiesti per aumentare il volume delle labbra, per correggere delle asimmetrie, definire i lineamenti o ancora per eliminare le rughe e altri inestetismi cutanei causati dall’invecchiamento. “Ma se poi il risultato non mi piace?” Continua a leggere

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Medicina estetica anti age: la stimolazione del collagene

 

Con il contributo del Dr. Alessandro Dalla Vedova

Il collagene è una proteina che ha un ruolo chiave nella medicina estetica anti age. Ripristinando le riserve di collagene del derma è possibile ottenere un netto miglioramento della qualità della pelle e degli inestetismi dell’invecchiamento.

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Filler a base di idrossiapatite di calcio triplice effetto lifting

 

Con il contributo del Dr. Rocco Carfagna

Il viso è la parte la parte del corpo nella quale si vedono prima i segni dell’invecchiamento cutaneo. Da una parte perché il corpo rimane più protetto, mentre il viso è continuamente esposto, ad esempio, a potenziali fattori di stress derivanti dall’ambiente esterno, come ad esempio i raggi solari o le basse temperature. Dall’altra perché è una regione più piccola, nella quale quindi tali inestetismi sono particolarmente concentrati, e che guardiamo allo specchio tutti i giorni.

I primi segni dell’invecchiamento cutaneo che compaiono sul viso sono le rughe d’espressione. Queste derivano dal movimento che fanno i muscoli mimici del volto nelle varie espressioni che caratterizzano le nostre giornate. Quando siamo accigliati si forma quella ruga verticale tra le due sopracciglia, che chiamiamo ruga glabellare. Se siamo preoccupati, oppure pensierosi o concentrati nello scrivere un’email davanti al pc, spesso compaiono le rughe frontali: orizzontali sulla fronte, non a caso sono anche chiamate le “rughe del pensatore”. Quando ridiamo si formano le rughe nasolabiali, o ancora se strizziamo particolarmente gli occhi si formano quelle rughette agli angoli comunemente chiamate le “zampe di gallina”.

Le rughe d’espressione si fissano sul volto perché negli anni la pelle perde elasticità. Quando abbiamo poco più di 20 anni, una volta che i muscoli si distendono dopo aver mimato una qualsiasi espressione, la pelle torna ad essere liscia ed omogenea. Andando avanti con l’età invece, le rughe tendono a fissarsi ad accentuarsi.

Un altro segno dell’invecchiamento cutaneo che caratterizza il volto è la perdita dei volumi e della definizione dei lineamenti. La pelle perde il suo naturale tono e inizia a cedere verso il basso per effetto della forza di gravità. Questo accade anche perché con il tempo i volumi si svuotano, e quindi la pelle non è più soda e compatta come lo era qualche anno prima.
La prima zona del viso nella quale si evidenzia questa perdita di tono e dei volumi è quella degli zigomi, i quali si svuotano e scivolano verso il basso portando con sé anche le guance. In questo modo anche la linea mandibolare perde definizione e appare più smussata. Il volto assume un aspetto decisamente più cadente, in particolare a livello del terzo inferiore (la parte compresa tra gli zigomi e la linea mandibolare).

Per combattere questi inestetismi e donare al viso un aspetto più liftato, in medicina estetica sono utilizzati con successo i trattamenti di tipo iniettivo. I filler vanno a riempire i volumi e di conseguenza contribuiscono a risollevare la pelle e restituire tono e compattezza al volto. I trattamenti iniettivi di ultima generazione hanno inoltre un vero e proprio effetto liftante, perché operano anche una biorivitalizzazione del tessuto, perché contengono nella loro formulazione delle sostanze che riescono a stimolare quei processi biologici che rallentano con gli anni che passano.

Invecchiamento cutaneo, perdita di tono e volumi del volto: quali sono le cause

Le cause dell’invecchiamento cutaneo sono attribuibili a processi biologici e fattori ambientali

Per quanto riguarda il primo gruppo e quindi quelli che sono i processi biologici, vediamo che la molecola chiave è il collagene. Proteina tra le più abbondanti presenti nel corpo umano, il collagene si trova nel derma, lo strato intermedio del tessuto cutaneo. Nel derma forma, insieme ad un’altra proteina chiamata elastina, una rete che funge da vero e proprio scheletro di sostegno per l’epidermide

Il collagene è prodotto direttamente nel derma da cellule chiamate fibroblasti, la cui attività con l’età che avanza inizia a rallentare in maniera graduale ma progressiva. Questo porta nel tempo ad avere un deficit nelle riserve di collagene. La rete perde efficienza, e di conseguenza il tessuto cutaneo perde elasticità e compattezza, dando spazio alla formazione delle rughe e favorendo la lassità cutanea.

Un’altra molecola biologica molto importante per il mantenimento dei volumi del volto è l’acido ialuronico. Non è una proteina ma uno zucchero, con una struttura chimica che gli permette di legare tantissime molecole di acqua. Acido ialuronico e acqua formano quindi una matrice gelatinosa, la quale insinuandosi nella rete di collagene ed elastina va a creare quei volumi che caratterizzano il volto.

Con il tempo però, anche le riserve di acido ialuronico diminuiscono. Uno dei motivi principali è l’accumulo di radicali liberi nell’organismo, i quali riescono ad attivare l’enzima che degrada questa preziosa molecola. I radicali liberi vengono prodotti dal normale metabolismo cellulare ma ci sono fattori esterni quali tabagismo, consumo frequente di alcuni cibi, ecc. che ne possono incrementare la produzione. Si producono più radicali liberi anche quando ci si espone al sole, in particolare se nelle ore più calde e senza protezione

Ricordiamoci che un’alimentazione ricca di vitamine e di antiossidanti, contenuti in abbondanza nella frutta e nella verdura di stagione, nella frutta secca a guscio ed in alcuni oli vegetali come quello extravergine di oliva, aiutano a neutralizzare l’azione dei radicali liberi. Contro le cause biologiche invece possiamo agire per lo più attraverso i trattamenti di tipo riempitivo e biostimolante, quali ad esempio i filler di ultima generazione.

I trattamenti filler

I filler sono tradizionalmente dei trattamenti di tipo riempitivo. Sono trattamenti che iniettano nel sottocute dei prodotti che vanno a riempire i volumi persi ed a restituire di conseguenza tono e volumi.

La sostanza più utilizzata attualmente è proprio l’acido ialuronico, una sostanza naturalmente presente nell’organismo per cui assolutamente biocompatibile e praticamente priva di effetti collaterali.

Esistono però delle formulazioni più innovative, le quali uniscono all’effetto riempitivo anche un effetto liftante, migliorando compattezza, elasticità e qualità del tessuto cutaneo. Esse sono composte da una molecola ad azione più prettamente riempitiva, ed un’altra ad azione biostimolante. Un esempio sono le microsfere di idrossiapatite di calcio immerse in un gel di carbossimetilcellulosa: quest’ultimo opera un’azione riempitiva, mentre le microsfere di idrossiapatite di calcio stimolano i fibroblasti del derma a produrre nuovo collagene.

 

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Idrossiapatite di calcio per la definizione dell’ovale del volto

Con il contributo della Dr.ssa Valeria Chiapatti

Con il passare del tempo vediamo il nostro viso cambiare. Potremmo dire che i nostri lineamenti sono diventati “più morbidi”, ma in realtà quello che sta succedendo è che la pelle, invecchiando, perde tonicità e inizia a cedere alla gravità. Questo porta inevitabilmente a lineamenti meno definiti.
Per semplificare, pensiamo a un triangolo. Prima di compiere trent’anni il nostro viso è molto simile ad un triangolo con la base in alto: fronte ampia, zigomi alti e mandibola ben definita. Con l’avanzare dell’età, il viso assume piano piano la forma di un triangolo con la base in basso, perché tende a cedere verso il basso. Gli zigomi sono i primi a perdere tonicità, e scivolando verso il basso portano insieme a loro anche le guance, e di conseguenza la linea mandibolare si deforma perdendo la definizione dell’ovale.

Non in tutte le persone questi cambiamenti si verificano a un’età precisa, perché dipende dalla genetica e dallo stile di vita.  I processi coinvolti nell’invecchiamento sono infatti uguali per tutti, quindi è importante curare la pelle attraverso una corretta alimentazione, skin care quotidiana e stile di vita sano.

Oltre a questo, anche la medicina estetica può essere una nostra valida alleata. Adesso la medicina estetica ci offre una vasta gamma di trattamenti non invasivi o minimamente invasivi utili ad “accompagnare” i cambiamenti che subiscono la nostra pelle ed il nostro viso negli anni. L’obiettivo è quello di accompagnare l’invecchiamento del volto con garbo e delicatezza, così da non stravolgere i connotati dei nostri pazienti ma di mantenere il più a lungo possibile una pelle tonica e idratata ed un aspetto rilassato e giovane ad ogni età.

Tra le molecole più utilizzate e più all’avanguardia troviamo l’idrossiapatite di calcio. Studiata specificamente per contrastare questo fenomeno dall’interno: corregge le rughe sottili e profonde e riattiva la produzione di collagene, migliorando la qualità della pelle, che appare più tonica e luminosa nel tempo.

Le cause dell’invecchiamento cutaneo

Le cause dell’invecchiamento cutaneo si possono suddividere in due grandi gruppi. Il primo è quello che comprende quelle che sono le cause biologiche (cronoaging), e quindi i cambiamenti che coinvolgono alcuni processi metabolici, tra i quali la produzione del collagene. Il secondo è quello che invece coinvolge l’ambiente, e quindi tutti quei fattori esterni che influiscono su alcuni processi biologici e che possono favorire l’invecchiamento cutaneo. Rientrano in questo gruppo stili di vita o alimentazione scorretti, fotoinvecchiamento o fotoaging, dovuto all’esposizione, prolungata e senza adeguate protezioni, ai raggi solari.

Per quanto riguarda il cronoaging, ossia l’invecchiamento dovuto a cause biologiche (cronoaging), vediamo che il principale processo coinvolto è quello della produzione di collagene. Il collagene è una proteina prodotta nel derma dai fibroblasti, nel derma forma una rete solida e stabile insieme ad un’altra proteina fibrosa che è l’elastina, e questa rete sostiene l’epidermide garantendo alla pelle compattezza ed elasticità. Ad un certo punto della vita (si stima già a partire dai 25 anni di età), i fibroblasti rallentano la produzione di collagene. I segni non si vedono certo subito, ma intorno ai 30 anni già iniziano a comparire le prime rughe di espressione. Il deficit di collagene causa una perdita di elasticità e compattezza nel tessuto cutaneo, e favorisce così la comparsa di rughe e lassità.

Per quanto riguarda invece le cause ambientali vediamo ad esempio che una dieta povera in acqua, vitamine e antiossidanti (sostanzialmente povera di frutta e verdura) non è adatta a prevenire l’invecchiamento cutaneo, così come l’abitudine al fumo di sigaretta sappiamo bene essere la principale nemica della pelle. Bisogna poi fare attenzione all’esposizione ai raggi solari, perché le radiazioni UVA e UVB in essi contenute favoriscono nell’organismo la produzione di radicali liberi, molecole che poi vanno ad influire negativamente sul metabolismo di collagene ed acido ialuronico favorendo sostanzialmente una più rapida degradazione di queste molecole, e di conseguenza l’invecchiamento cutaneo.

I segni dell’invecchiamento cutaneo

L’invecchiamento cutaneo si manifesta inizialmente con le rughe di espressione, quelle che si formano a causa del movimento dei muscoli mimici del volto. A seconda della posizione nella quale compaiono abbiamo le rughe frontali, orizzontali sulla fronte; la glabellare, verticale tra le sopracciglia; le “zampe di gallina”, intorno agli occhi e le rughe nasolabiali, quelle che compaiono nella zona del naso e agli angoli delle labbra. Tra queste sono spesso nominate le “rughe della marionetta”, le quali compaiono proprio verticalmente tra gli angoli del naso e quelli della bocca, e ricordano proprio il volto malinconico del burattino.

Altre rughe tipiche della pelle che invecchia sono quelle attiniche o da tramatura cutanea: fanno sembrare la pelle come sgualcita, con un aspetto simile a quello di una pergamena. Sono causate dal fotoaging, e a seconda dell’età e dell’attenzione con al quale ci si espone al sole possono essere più o meno accentuate.

Più in là con l’età la pelle inizia a perdere tono, e quindi ad essere più lassa e di conseguenza cede verso il basso con la forza di gravità. Nel punto nel quale la pelle si piega si formano dei solchi, noti anche come rughe gravitazionali e caratteristici delle pelli più adulte.

Altra conseguenza della lassità cutanea è la perdita dell’ovale: le linee del terzo inferiore del volto si smussano, facendo perdere al volto la naturale definizione e facendogli assumere un aspetto più invecchiato.

Ridefinire l’ovale del volto con l’idrossiapatite di calcio

Tra le molecole più usate in medicina estetica troviamo l’idrossiapatite di calcio, studiata specificamente per contrastare la perdita di definizione delle linee e dell’ovale del voto a causa dell’invecchiamento cutaneo. L’idrossiapatite di calcio combatte questo fenomeno dall’interno: corregge le rughe sottili e profonde, riattiva la produzione di collagene, migliorando la qualità della pelle, restituisce definizione alle linee del viso.

Il risultato è dunque una bioristrutturazione, evidente sin da subito e che migliora nelle settimane successive al trattamento, mano a mano che l’organismo produce nuovo collagene.

 

 

 

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Biostimolazione e bioristrutturazione della pelle pre-inverno

Con il contributo del Dr. Alberto Rossi Todde

L’autunno è una stagione delicata per la pelle, che deve prepararsi all’inverno, quando le basse temperature possono provocare alterazioni della cute come accade in estate con il sole.
Sappiamo tutti che il sole “invecchia la pelle”, perché è da quando eravamo bambini che ci raccomandano di stare all’ombra nelle ore più calde e di applicare la crema solare con un fattore di protezione preferibilmente alto, anche se abbiamo la carnagione scura. 
Poco sappiamo invece di quello che succede al nostro tessuto cutaneo con il freddo. Eppure, in inverno, la sera sentiamo la pelle secca, la vediamo magari arrossata o screpolata. Questo ci fa capire che anche le basse temperature sono un fattore di stress per la pelle. Continua a leggere