Il lifting liquido: cos’è?
Con il contributo del Dott. Pier Paolo Rovatti
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Lifting tradizionale e lifting liquido: le differenze
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Il lifting liquido con filler a base di idrossiapatite di calcio
Il lifting liquido è una procedura di medicina estetica mini invasiva, per cui molto diversa sotto questo punto di vista da un lifting tradizionale. I risultati possono essere sovrapponibili, ma questo dipende molto dalla situazione della pelle di partenza.
Partiamo dal motivo per il quale si decide di ricorrere ad un lifting cutaneo. Nella maggior parte dei casi quello che si desidera ottenere è un ringiovanimento del volto, segnato dai solchi delle rughe e da lassità della pelle, causate da uno svuotamento del tessuto e dalla conseguente caduta verso il basso per effetto della forza di gravità.
Il lifting è una procedura che “tira”, o meglio tende la pelle per restituire al viso un aspetto più liscio, tonico e disteso. Il lifting permette di eliminare le rughe, di sollevare gli zigomi e di ridefinire le linee del volto, in particolare la linea mandibolare che è quella che risulta più smussata a causa dello scivolamento verso il basso del tessuto.
Mentre una volta l’unico modo per ottenere questi risultati richiedeva necessariamente l’ausilio del bisturi, attualmente è possibile invece optare per un lifting non chirurgico, noto con il nome di lifting liquido, perché realizzato attraverso tecniche iniettive, meglio conosciute come filler.
I filler sono prodotti ad azione riempitiva. Ripristinando i volumi del viso nei punti giusti, permettono anche di riempire i solchi delle rughe (e quindi distendere), risollevare il tessuto e ripristinare la definizione dell’ovale del volto.
La domanda che ora più saremo interessati a fare però è questa: il lifting liquido può sostituire il lifting chirurgico? Se così fosse sarebbe bellissimo. Senza bisturi quindi no ricovero, no convalescenza e senza tutti i rischi connessi ad anestesia ed intervento chirurgico di per sé.
Se pensiamo però che i lifting chirurgici vengono tuttora eseguiti regolarmente in chirurgia estetica, la risposta è no. Il lifting liquido non sostituisce un lifting chirurgico, quando però quest’ultimo è l’unica soluzione possibile.
Per capire meglio l’ultima frase dobbiamo spiegare come sono cambiati gli approcci e i trend della medicina estetica degli ultimi anni. Quello che vediamo è che ultimamente le procedure mini invasive o non invasive stanno avendo la meglio, o comunque si stanno diffondendo sempre di più anche perché spesso il parere del medico estetico segue questa strada.
D’altra parte però, un filler non può essere così incisivo con un bisturi. Per questo, se i segni dell’invecchiamento cutaneo sono troppo accentuati e ad uno stadio avanzato in termini di rughe e lassità cutanea, il lifting chirurgico può essere l’unica soluzione.
La cultura che cerca di diffondere invece la medicina estetica moderna è: “Non arrivare a quel punto, agisci prima”. Si ragiona ormai più in termini di prevenzione, piuttosto che di correzione del difetto. Prestando delle cure costanti alla pelle attraverso alimentazione, skin care e medicina estetica non invasiva, possiamo riuscire a mantenere la nostra pelle sempre in uno stato ottimale, in modo tale da non avere mai la necessità di ricorrere al bisturi!
Lifting tradizionale e lifting liquido: le differenze
Per lifting tradizionale si intende la procedura chirurgica. In questo caso è necessario tutto l’iter dell’intervento: prericovero, analisi, anestesia e convalescenza. Durante l’intervento, il chirurgo opera dei tagli sfruttando le pieghe della pelle in modo tale da non lasciare cicatrici, successivamente distende il tessuto eliminando se necessario la parte in eccesso. Il risultato è un viso più disteso e più sodo, ma il rischio è quello di perdere un minimo di espressività o di ottenere un risultato “tirato” in modo un po’ troppo evidente e quindi non naturale.
Il lifting liquido viene realizzato attraverso tecniche iniettive utilizzando i filler. I filler sono prodotti ad effetto tradizionalmente riempitivo, e quindi agiscono andando a rassodare il tessuto. Questo effetto riempimento distende i solchi delle rughe e permette di restituire le linee ed i volumi del volto persi a causa del processo di invecchiamento cutaneo.
I filler più moderni hanno poi un duplice effetto: oltre al classico riempimento, hanno anche un’azione biostimolante. La formulazione contiene infatti delle sostanze, come ad esempio l’idrossiapatite di calcio, che vanno a stimolare quei processi metabolici i quali risultano rallentati dall’invecchiamento. Il più importante di questi è quello che coinvolge il collagene.
Il ruolo del collagene nell’invecchiamento e l’azione dell’idrossiapatite di calcio
Il collagene è una proteina prodotta da cellule specializzate del derma chiamate fibroblasti. Il suo ruolo è quello di fornire sostegno all’epidermide, e ci riesce formando un rete con l’elastina (altra proteina del derma prodotta sempre dai fibroblasti) che funge da vero e proprio “scheletro” per l’epidermide.
Con il passare degli anni la produzione di collagene rallenta, fino ad arrivare ad un momento nel quale le molecole neo-prodotte non sono più sufficienti a sostituire le vecchie, le quali vengono degradate. A questo punto la rete di collagene ed elastina perde efficienza, e di conseguenza la pelle perde compattezza ed elasticità, dando spazio a tutti quelli che conosciamo come segni dell’invecchiamento: rughe, lassità cutanea, perdita di definizione dei volumi del volto.
Ad un tratto la pelle sembra iniziare un vero e proprio scivolamento verso il basso. Cadono giù le guance e gli zigomi, anche gli angoli della bocca si piegano lievemente all’ingiù, e si perde la definizione dell’ovale del volto.
L’idrossiapatite di calcio formulata sotto forma di microsfere è in grado di fornire uno stimolo meccanico ai fibroblasti per produrre nuovo collagene. In questo modo si va a colmare quel fisiologico deficit di risorse che si verifica con l’età, dando alla pelle nuovamente elasticità e compattezza. La conseguenza è un ringiovanimento naturale del viso, perché si risolleva la pelle ripristinando definizione e volumi.
Il lifting liquido con filler a base di idrossiapatite di calcio
Per lifting liquido si intende una metodica di ringiovanimento del volto attraverso tecniche iniettive utilizzando l’unico filler che può dare un effetto liftante grazie alle sue caratteristiche reologiche di elasticità diverse dai filler a base di acido ialuronico o di polilattico.
L’effetto di riempimento con questo filler è moderato perché non ha un effetto igroscopico (di richiamare acqua) e ha un ulteriore vantaggio che è quello di produrre un miglioramento della skin quality, cioè di cambiare la texture cutanea stimolando la produzione di collagene.
Queste due vantaggiose proprietà ci fanno comprendere facilmente come sia possibile avere un effetto simile a quello chirurgico (anche se con le dovute differenze) in casi di moderata lassità cutanea, età ancora giovane e soprattutto in quei pazienti che non vogliono intraprendere un percorso chirurgico spesso denso di effetti collaterali.
Naturalmente l’assessment deve essere effettuato da medici esperti nell’utilizzo di questo filler che hanno partecipato a corsi di utilizzo dell’idrossiapatite di calcio e con tecniche da tempo collaudate e verificate da un ampia letteratura a sostegno.
I risultati ovviamente sono operatore dipendenti ma assicurano nella maggior parte dei casi una soddisfazione superiore a quella di qualsiasi altro materiale iniettivo.
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